lunedì 23 novembre 2015

Come Dio la manda

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L'opera che presentiamo oggi è una moderna xilografia in stile ukiyo-e del giovane pittore Katsufisky Hokusai, pronipote di Katsushika Hokusai (葛飾 北斎), il grande pittore, incisore e poeta giapponese, padre de "La grande onda di Kanagawa" e delle numerose vedute del Monte Fuji, diffuse in ogni angolo del pianeta. Katsufisky Hokusai, sulle tracce del celebre antenato, comincia inevitabilmente a dipingere all'età di 8 anni, dimostrando da subito un talento sconfinato che lo porterà ad esporre nelle più prestigiose gallerie americane ed europee.

Compagno di studi di Hidetoshi Nakata (sono nati a distanza di pochi giorni), giunge in Italia proprio nel momento del suo trasferimento alla A.S.Roma, Hokusai prende casa all'Infernetto e segue tutto il campionato del terzo scudetto proprio grazie ai biglietti omaggio del suo inseparabile amico Hidetoshi. Si fermerà a Roma per ben nove anni, divenendo stilista di punta di una nota casa di carte da parati e decoratore di biglietti da regalo per la catena Rinascente. Durante il soggiorno romano impara l'italiano in modo sorprendente, si abbona in Distinti Sud e prosegue i suoi studi letterari affinando l'arte dell'Haiku, la particolare e breve forma poetica giapponese generalmente composta da tre versi, arte che lo accomuna ancora una volta al celebre Katsushika Hokusai.

I soggetti delle opere di Katsufisky posseggono una ambientazione estremamente moderna pur mantenendo una forma espressiva e una tecnica di base rigorosamente ancorata alla pittura classica giapponese. In chiave romanista merita un discorso a parte la sua serie di xilografie in stile ukiyo-e denominata "Le trasferte". In queste opere l'artista ritrae generalmente se stesso e la propria famiglia inseriti nei contesti tipici degli stadi italiani e accompagna ogni singola immagine con un Haiku.
Tra queste, proprio oggi, all'indomani della trasferta di Bologna funestata da una pioggia incessante, abbiamo scelto "Come Dio la manda" (神が彼女を送るよう), opera nella quale l'artista è ritratto di spalle, assieme alla sua famiglia, in abiti tradizionali, con una predominanza di rossi e gialli, mentre la natura dà il meglio di sé. Tuttavia egli sembra guardare in una diversa direzione rispetto ai suoi cari, con molte probabilità la sua indole di tifoso romanista è catturata da ciò che compare sul tabellone dello stadio, e non deve essere cosa di buon auspicio, vista la disperazione che sembra coglierlo.

L'Haiku in calce recita:

Infuriano gli elementi,
oh, cazzo!
Rocchi

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