venerdì 13 novembre 2015

L'autopsia

(clicca per ingrandire)

Dall'era dei dipinti nelle caverne a oggi, l'arte è racconto.
Percorrendo i corridoi di un qualsiasi museo, momenti esaltanti si alterneranno a tragiche vicende e scenari inquietanti. Ad esempio, chiunque si rechi al museo Mauritshuis dell'Aia, nei Paesi Bassi, avrà la possibilità di ammirare uno dei quadri più belli e terrificanti al tempo stesso: la "Lezione di anatomia del dottor Tulp" di Rembrandt (R. Harmenszoon van Rijn), pittore e incisore olandese, vero e proprio eroe nazionale, considerato uno dei più grandi pittori della storia dell'arte europea.
Eppure non tutti sanno che il raffigurato, e famoso, sezionamento del braccio, fu preceduto da altre opere che descrivono pratiche diverse, parimenti orribili, o forse più.
E' il caso di questo piccolo e significativo quadro, scovato da Storia dell'‎Arte Romanista‬, "L'autopsia", dipinto olio su legno, ove la stessa équipe medica, evidentemente cara al Rembrandt, è alle prese con lo svuotamento delle viscere di un cadavere.
Qui la pittura si fa strumento di scienza e conoscenza, ma anche cruda testimonianza di tragici accadimenti.
Potremmo dire che, al tempo, Rembrandt arrivava dove ora arrivano i Nas, Assoconsumatori, Codacons e mass media.

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